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Immagine del redattoreGlobal Shapers Palermo

PAREVOLUTION 02 - Intervista a Giuseppe Gurrieri, fondatore di UpDrive


Secondo appuntamento di Parevolution, la rubrica originale Global Shapers Palermo sulle persone che, con le proprie idee e azioni concrete, stanno orientando il cambiamento a Palermo.

Un cambiamento che interessa più ambiti e più fronti, spesso traducendosi in un'integrazione di discipline ed esperienze. Ne è la prova la storia di Giuseppe Gurrieri, fondatore di UpDrive e, a brevissimo, della nuova iniziativa UpSpace.



GS: Come ti chiami? Quanti anni hai e dove sei nato?

G: Mi chiamo Giuseppe Gurrieri, ho 29 anni e sono nato a Palermo.


GS: Dove sei diventato adulto e dove ti trovi adesso? G: Sono cresciuto a Palermo, ma ho sempre vissuto questa dualità - comunque tutta siciliana - che mi vede metà palermitano e metà agrigentino. Infatti, la mia famiglia proviene da Agrigento e questa è stata una città che mi ha sempre accompagnato negli anni. Se devo però riflettere sul momento in cui sento di essere “cresciuto” realmente, direi che questo è accaduto a Roma. Intendo che lì ho vissuto l’esperienza che ha segnato più significativamente la persona che sono diventato oggi, grazie al confronto avuto con persone provenienti da diverse parti del mondo che mi hanno offerto prospettive che non conoscevo e che non sospettavo. Credo sia l'apertura a determinare la crescita di una persona. E Roma per me è stato un banco di prova eccezionale, dove mi sono rimesso in gioco all’età di 26 anni e dove ho riconosciuto la direzione che volevo offrire al mio percorso successivo. Spesso noi palermitani abbiamo una visione del mondo palermo-centrica, diciamo pure per certi versi limitata. Tocca ad ognuno di noi sradicarsi, per poi riconoscere ancora il valore reale del nostro stesso territorio con un nuovo respiro.

Oggi sono tornato a Palermo, dove mi impegno per sviluppare il futuro prossimo con entusiasmo.


GS: Cosa hai studiato? G: Ho affrontato il percorso di laurea triennale in Economia a Palermo, con un’esperienza di sei mesi in Erasmus a Varsavia. Ho invece concluso la mia specializzazione a Roma nell’ambito di Management and Finance seguendo l’indirizzo di Entrepreneurship and Innovation for Sustainability (EIS) offerto dall’Università Lumsa. Si tratta di un corso di laurea focalizzato chiaramente sul settore Finanziario, ma con un importante taglio relativo ai temi della Sostenibilità e dell’Innovazione applicati ai metodi di fondazione e di gestione d’Impresa. In relazione a quanto detto prima riguardo il mio momento di crescita “romano”, è proprio grazie alla natura internazionale di questo corso che ho avuto la possibilità di conoscere e comprendere il pensiero di compagni e colleghi provenienti da altri paesi e quindi portatori di nuove culture e nuovi punti di vista.


GS: Che influenza hanno avuto il tuo percorso e l’ambito di studio sulla tua condizione attuale? G: Il mio percorso di formazione ha di certo avuto un ruolo importante nel condurmi alla mia attuale occupazione. Nel particolare, già il corso di specializzazione suggeriva un orientamento ai temi più attuali del mondo contemporaneo, appunto: sostenibilità e innovazione. Inoltre, questo aveva una impostazione molto pragmatica e meno teorica, perciò stimolava lo scambio continuo attraverso sessioni di conferenze, lavori collaborativi, job call ed incontri diretti al mondo del lavoro con l’Italia e con l’estero.

GS: Di cosa ti occupi oggi?

G: Negli stessi anni in cui concludevo gli studi, ho ricevuto un invito da parte di Antonino e Gianmarco Mallo - amici di lunga data - i quali avevano l'idea di aprire una nuova azienda, con spirito dinamico e rivoluzionario per il territorio siciliano. Così, lo abbiamo fatto insieme ad un fantastico gruppo, qui a Palermo! Oggi, abbiamo diversificato la nostra attività in due aree principali. La prima linea di business riguarda l’azienda UpDrive, attraverso la quale ci occupiamo di noleggio a lungo termine di veicoli ad uso privato e commerciale, che oggi serve più di 400 clienti in tutta Italia. Poi, con il tempo ci siamo resi conto che nel territorio vi era un gap nel settore della consulenza in marketing digitale per le imprese. Quindi abbiamo sviluppato una seconda linea di business sotto il nome di UpSpace, che nei prossimi mesi diventerà una seconda società, con cui ci proponiamo sul mercato offrendo servizi di creazione, implementazione e gestione di strategie di marketing digitale, che oggi supportano già più di 100 clienti a livello nazionale. Vista l’occasione, vi rivelo che a breve nascerà un nuovo progetto, ma per il momento non posso dire di più!


GS: Qual è la tua lettura della Sicilia? È cambiata nel tempo? G: Negli anni dell’adolescenza e del percorso triennale in Università, consideravo Palermo un contesto troppo stretto. Forse, limitato da una cultura poco disponibile allo spirito d’iniziativa della nuova generazione di cui facciamo parte. Invece, negli ultimi anni ho scoperto una nuova città in grado di porsi come piattaforma. Ecco, credo la tappa più rilevante che ha segnato questa svolta sia riconoscibile nel 2018, anno in cui la città è stata nominata Capitale della Cultura e ha ospitato l’evento di Manifesta 12. Questa occasione di visibilità e di grande traffico turistico ha attirato nuove opportunità per un futuro culturale ed economico. Pertanto, oggi vedo Palermo e la Sicilia come una buona “base” da cui poter sviluppare una rete con l’esterno e viaggiare per continuare a conoscere e scoprire altre alternative.


GS: Quali rimangono le sfide più gravi da fronteggiare? G: Siamo ancora legati ad un certo immobilismo. Siamo inclini a lamentele sterili e scarsa volontà di intervenire in prima persona per indire il cambiamento che invochiamo. Per fare una sintesi delle maggiori sfide da affrontare, le potremmo identificare nelle aree di: formazione, infrastrutture e servizi, internazionalizzazione. Si dice, e sono convinto sia vero, che molto spesso le migliori idee vengano chiacchierando ad un tavolino di un bar. Beh, dobbiamo offrire il tavolino giusto! Chi desidera crescere a Palermo, che sia nato qui o che scelga di venire qui dall’esterno, non trova ancora a propria disposizione né una formazione efficace né le condizioni per mettersi in gioco. Da un lato dovremmo impegnarci per “svecchiare” il contesto universitario (sia i docenti, che il metodo educativo), dall’altro è necessario investire nella qualità di nuovi strumenti e servizi efficienti.

In sintesi, queste sono le premesse per riuscire a fare rete in un mondo sempre più digitale e quindi per definizione sconfinato. Pratica in cui siamo ancora scarsi, a causa anche della povertà economica e delle opportunità lavorative limitate presenti nel territorio che fanno sì che solo in pochi siano in grado di cogliere il potenziale delle lingue straniere e del digitale per il proprio futuro lavorativo, considerando Palermo e la Sicilia come la propria base. Questa svolta sarà sempre più urgente e necessaria per la crescita e lo sviluppo delle persone e dei luoghi. Sono ottimista nei confronti della nostra generazione. Ho conosciuto nell'ultimo anno tante persone che vengono dall’estero, con le quali siamo riusciti a lavorare e collaborare con successo, arricchendo il valore del nostro lavoro su diversi fronti di stimolo.


GS: Prima di salutarci, ti va di condividere con noi il tuo motto? G: Non ho un vero motto da condividere, quanto forse più un credo fondamentale: l’Arte della Perseveranza. Sono convinto che, con passione e determinazione, insistere permetta di raggiungere risultati che sembrano a priori impossibili. Invece, con il giusto atteggiamento, con prospettive flessibili e con il dovuto sacrificio, si raggiungono gli obiettivi più ambiziosi e soddisfacenti. Spero che questo spirito possa contraddistinguere i prossimi passi che ci aspettano.



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